“Perché essere felici con una bella pagella”
“Il bilancio è la pagella del manager” (Helmar Nahr)
Pagella è il diminutivo di “pagina” e, dopo aver significato per molto tempo “lettera di presentazione”, soltanto a fine 800 è diventata il nome del documento scolastico con i dati anagrafici dello studente e i voti riportati. Ma la pagella è soltanto un “semplice documento”?
Assolutamente no, è l’insieme di “beatitudine e tempesta” sia per i ragazzi che per i genitori: “matematica recuperata, storia da migliorare, la prof.ssa di scienze mi ha tolto un punto, in educazione fisica ho sempre 10, geografia ho soltanto 6 perché il prof. è molto esigente, l’anno scorso in italiano avevo 8, mi meritavo 7 in tecnologia, a fine anno voglio avere 8 inglese, ecc.”
Dopo la consegna della pagella, abbiamo posto una domanda ai nostri ragazzi: “secondo voi, che cosa c’è di bello nell’avere una buona pagella?”.
Marco: “sono fiero del mio lavoro e so che ho fatto tutto quello che potevo”.
Giorgia: “quando ero più piccola mi compravano un regalo, ora mi dicono solo che sono contenti; io un po’ meno!”.
Mario: “finalmente mi restituiscono il cellulare”.
Luca: “ricevere una bella pagella significa aver fatto il mio dovere, come la mamma e il papà”.
La pagella non rappresenta solo un momento di valutazione dell’andamento scolastico, ma anche l’opportunità, per noi educatori e genitori, di insegnare ai ragazzi che i momenti difficili sono come il vento per l’aquilone: gli consentono di volare.
Dottor Alessandro Gazzina
(educatore – coordinatore)