Sii il cambiamento che desideri vedere nel mondo

“Essere creativi significa in primo luogo fare qualcosa di insolito…d’altra parte, per quanto insolita, l’idea deve essere abbastanza logica perché la gente possa prenderla sul serio”

(Howard Gardner)

Partiamo da un’idea apparentemente folle: se vogliamo imparare a raddrizzare qualcosa, prima impariamo come storcerla di più. Se vogliamo trovare la soluzione di un problema, invece di scervellarci… pensiamo a cosa potremmo fare se volessimo peggiorarlo. Spesso ci concentriamo sulle soluzioni, pensando che siano le cose “migliori da fare”, senza considerare che quanto stiamo per fare o già facciamo, potrebbe – invece – peggiorare la situazione. Perciò è proprio ciò che dovremmo evitare di fare.

Allora, per qualsiasi cambiamento che desideriamo per noi e per gli altri, facciamo nostri i principi nelle parole di Gandhi:

 “Sii il cambiamento che desideri vedere nel mondo”.

Mantieni i tuoi pensieri positivi,
perché i tuoi pensieri diventano parole.
Mantieni le tue parole positive,
perché le tue parole diventano i tuoi comportamenti.
Mantieni i tuoi comportamenti positivi,
perché i tuoi comportamenti diventano le tue abitudini.
Mantieni le tue abitudini positive,
perché le tue abitudini diventano i tuoi valori.
Mantieni i tuoi valori positivi,
perché i tuoi valori diventano il tuo destino.

(Gandhi)

Noi di “Passo dopo Passo…Insieme” siamo convinti che educare sia un cammino graduale e costante. da compiere sempre insieme agli altri. Per fare ciò teniamo ben presente che per cambiare gli altri occorre iniziare da noi stessi: essere motivati per diventare motivanti.

Occorre un qualcosa che abbia un respiro educativo più ampio, in un’ottica promozionale educativa del benessere e delle opportunità per i ragazzi. Noi lo abbiamo trovato nel ‘Meglio dopo, Insieme’: non ripetizioni a buon mercato, ma un metodo per imparare da piccoli a diventare grandi.

Noi utilizziamo lo strumento dei compiti scolastici quale strada maestra per trasferire abilità, metodologie di affronto dei problemi, di autovalutazione, di gestione del tempo e delle relazioni.

Non è un luogo “ghetto” riservato a “chi non ce la fa”, rischio sempre attuale in un contesto di doposcuola, quanto piuttosto uno “spazio di normalità”, luogo nel quale sperimentare occasioni per socializzare con il gruppo dei pari, per vivere relazioni positive con gli adulti, per essere accompagnati, incoraggiati e sostenuti nell’affrontare l’impegno scolastico.

La pandemia dovuta al Covid- 19, non ci ha demotivato, non potevamo permettercelo. Questo tempo di “Meglio dopo, insieme” il nostro doposcuola, lo abbiamo ribattezzato Co.Vi.D.: come vivere diversamente. È ed è stato un anno denso di tanti imprevisti, preoccupazioni, successi e insuccessi, nel quale abbiamo cercato di svolgere un vero e proprio lavoro educativo di tipo “artigianale”.

Abbiamo dovuto affrontare, come tutti del resto, una notevole varietà di situazioni e la teoria educativa che supporta il nostro lavoro educativo quotidiano, fatto di relazione ed organizzazione, ci ha consentito di trovare i criteri di azione per prendere le decisioni più appropriate alla nuova situazione e in tempi brevi.

Abbiamo così appreso dalla nostra esperienza e ci siamo auto sollecitati nella “ricerca di nuove soluzioni”, così come fa l’artigiano: rinnovare la tradizione, nell’affezione nei confronti del cliente e delle sue esigenze (per noi i ragazzi e le famiglie), oltre che assumere decisioni non scontate e accettandone il rischio.

Non ci dobbiamo sentire come osservatori esterni della realtà, ma “entrare nel quadro”, prendere parte all’opera stessa. Questo rappresenta il nucleo del principio conoscitivo tipico della nostra epoca cioè “l’imparare facendo”.

Come dice un proverbio buddista: “Non arrabbiarti col pozzo che è secco perché non ti dà l’acqua. Piuttosto domandati perché continui ad insistere nel voler prendere l’acqua dove hai già capito che non puoi trovarla”.