Gaming addiction

“Nella vita puoi ottenere tutto quello che vuoi se aiuti le altre persone ad ottenere quello che loro vogliono”

(Zig Ziglar)

Paolo è in seconda media, lui e la mamma spesso vivono il momento dei compiti (e non solo) discutendo. La mamma sottolinea che Paolo non riesce ad organizzarsi e si distrae molto con i videogiochi…

Sono tante le situazioni che, come quella sopra descritta, ci sono capitate in questi anni di lavoro durante i colloqui periodici che sosteniamo con genitori e ragazzi. In questo caso il ragazzo passava molte ore ai videogiochi e la signora intravvedeva la piega (o meglio la “piaga”) della dipendenza.

Capendo il momento delicato, provammo ad intervenire con una negoziazione per spostare l’attenzione dalle “azioni del ragazzo” alle “difficoltà dell’adulto”.

Chiedemmo al ragazzo: “Sai Paolo, la mamma è in difficoltà ed è per questo che oggi siamo qui.

C’è qualcosa che la mamma potrebbe fare, affinché oltre ai videogiochi, tu possa studiare e fare anche altro nel tempo libero?”. Paolo sorpreso per la richiesta, con un po’ di imbarazzo, rispose: “Che venga a mangiare con me un gelato”. Prendemmo la palla al balzo approfondendo il discorso.

Il ragazzo disse che la mamma ultimamente lavorava tanto perché sola (il papà non c’era più) e che lui lo capiva, anzi cercava di aiutarla, ma a lui piaceva tanto andare a mangiare il gelato, proprio come quando era piccolo.

Alla signora si riempirono gli occhi di lacrime e abbracciò il bambino che, diventato ragazzo, chiedeva di continuare a fare “una cosa semplice”, come andare a mangiare un gelato.

Ecco il senso della negoziazione: come adulti possiamo imparare a chiedere “aiuto” ai nostri figli per entrare nel “loro mondo” e trovare insieme strategie!