Da doposcuola a “Meglio dopo, Insieme”

di Giorgio Ronchi e Michele Ferri

*Questo articolo è un estratto dal capitolo 4, “Meglio dopo, Insieme, del libro “Meglio dopo, Insieme. Un altro modo di fare doposcuola” di D. Cusenza, M. Ferri e G. Ronchi, ITL Editore, 2018. Il libro può essere ordinato in libreria oppure acquistato online a questo link. L’introduzione e l’indice del volume sono disponibili in quest’articolo. L’introduzione e l’indice del volume sono disponibili in quest’articolo.

Sin dall’inizio, nel pensare e progettare l’esperienza del doposcuola abbiamo scelto di abbandonare una logica “ghettizzante”, aperta soltanto a chi stava vivendo difficoltà scolastiche, e richiamante il concetto di prevenzione, a favore di una logica promozionale che inevitabilmente prevedesse l’accoglienza di tutti i ragazzi.

Questa scelta progettuale ha incontrato molte resistenze e incomprensioni da parte delle famiglie, della scuola, e anche delle agenzie del territorio, perché i doposcuola erano e sono vissuti come luoghi di recupero didattico e non come contesti relazionali nei quali l’educazione tra pari, con la mediazione di adulti, gioca un ruolo fondamentale.

Educazione che presuppone la copresenza di soggetti con competenze e capacità differenti, sia da un punto di vista didattico sia relazionale.

Una scelta efficace

L’efficacia di questa scelta, è stata confermata nel corso degli anni per l’aumento delle richieste di iscrizione (che ha visto un incremento del 30%) anche da parte di coloro con nessuna difficoltà scolastica, che spesso riportano: “Preferisco fare i compiti con i miei amici, non piace restare solo a casa, i miei genitori sono fuori tutto il giorno, se ho difficoltà so a chi chiedere, mi annoio meno a fare i compiti, mi distraggo meno”.

Lo stesso significato ha l’aumento di volontari in servizio (con un incremento del 72%), che hanno trovato un ambiente di lavoro nel quale sentirsi valorizzati.

Dentro questa logica promozionale aperta a tutti, il servizio ha scelto di aiutare sia chi va male a scuola a motivarsi per migliorare, sia chi va bene a scuola a motivarsi affinché possa continuare ad andare bene.

Ecco allora spiegate le ragioni che hanno condotto al cambiamento del nome del servizio, da doposcuola a “Meglio dopo, insieme”. Da un lato l’abbandono della logica del ghetto, dall’altra l’importanza di definire l’esperienza in modo che richiamasse “altro” rispetto alla scuola, e si presentasse – invece – come esperienza educativa e non didattica accanto ad essa.

Infine, l’idea di un nome che portasse i ragazzi a riflettere sul fatto che “studiare meglio, può portare a studiare meno ed avere tempo in più per divertirsi”.

 

Gli obiettivi educativi di “Meglio dopo, Insieme

Gli obiettivi educativi specifici riguardano lo sviluppo da parte dei ragazzi di quattro competenze:.

  1. saper sostenere l’impegno scolastico, dunque “Meglio dopo, Insieme” considera come primo obiettivo la frequenza;
  2. saper gestire il materiale ed il tempo per poter affrontare in modo adeguato l’impegno scolastico, per questo il secondo obiettivo è l’organizzazione;
  3. iniziare da soli  a fare i primi passi durante i compiti e quindi a sostenere la propria responsabilità di fronte a tale impegno scolastico, così il terzo obiettivo è l’autonomia;
  4. infine, saper chiedere aiuto quando si incontrano difficoltà e dimostrare la volontà di aiutare gli altri quando ce ne fosse bisogno, ecco allora che il quarto obiettivo educativo è il lavoro di gruppo.

Obiettivo trasversale riguarda invece la capacità di sapersi relazionare, questa è una dimensione educativa che sta alla base del “Meglio dopo, Insieme” e che può permettere ai ragazzi di crescere nella consapevolezza che il proprio modo di fare con le persone, può permettere alle persone stesse di “stare bene”.

Gli strumenti educativi al “Meglio dopo, insieme”

Per raggiungere questi obiettivi, negli anni sono state ideate dall’equipe dei professionisti attività e strumenti educativi, sempre in evoluzione che, vengono illustrati nel quarto capitolo del libro e riprodotti in appendice.